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Saga di Zo: la storia di un popolo "magico"? | OnePieceLab

Saga di Zo: la storia di un popolo “magico” ?

Saga di Zo: la storia di un popolo “magico”?

Con il capitolo 804 di One Piece scopriamo che Oda, nel creare il ducato di Mokomo, ha tratto parecchia ispirazione dall’antica Persia, e sebbene gli elementi siano molti, badate di non commettere l’errore di identificare Zo esclusivamente con ciò che riguarda l’oriente, perché parliamo solo di una fonte d’ispirazione in mezzo alla moltitudine di cui al solito si serve Oda. Ricordo infatti che è ancora attiva e potenzialmente valida la teoria sul Mago di Oz, per cui in questa saga potremmo scoprire la mitica città di smeraldo!

Momentaneamente, però, consideriamo l’aspetto magico che potrebbe caratterizzarla.

L’origine del termine “magia”.

downloadQuesto termine, neanche a farlo apposta, nasce proprio nell’antica Persia. Esso indicava esattamente “la dottrina e l’arte dei magi persiani”. Molti di voi probabilmente staranno pensando ai famosi Re magi. In effetti, pur non sapendo molto sul loro conto, nè se siano realmente esistiti, è certo che nel racconto biblico venissero dall’Oriente. Ma chi erano i magi persiani?
Come hanno dimostrato recenti ricerche di settore, con questo termine si indicavano i vecchi saggi. In pratica sarebbero da vedersi come la versione orientale dei “savi” latini o dei “filosofi” greci. L’attribuzione di doti magiche concerne più l’ambito religioso ed esoterico, ma fra errori di traduzione e false attribuzioni (come spesso accade) alla fine ci ritroviamo con un termine (“magia”) che a tutto fa riferimento, tranne che alla filosofia.
Oggi siamo abituati ad associate a questo termine il compimento di azioni sovrannaturali, che generalmente implicano il dominio e la manipolazione delle forze della natura. Proprio in questo senso era intesa anche la competenza dei famosi magi persiani, che, ribadisco, molto probabilmente in realtà erano solo persone con una elevata istruzione.

Comunque ciò che importa, per ora, è tenere a mente questo semplice collegamento:  Antica Persia -> Magia -> Manipolazione della natura.

I Nani di Green Bit

Kab-san one piece Uno dei più recenti riferimenti alla magia che ricordo è quello esplicito fornito da alcuni esponenti della tribù Tontatta, al capitolo 711. Precisamente, come viene anche spiegato, questo termine indica il potere di un frutto del Diavolo.

Al riguardo quindi abbiamo tre interpretazioni:
– quella spirituale, menzionata da Jabra, secondo cui all’interno dei frutti risiederebbe lo spirito di un demone;
– quella scientifica, menzionata da Blueno e Rucchi, secondo cui il tutto si basa su qualche meccanismo di carattere genetico (come si apprende successivamente grazie a Franky).
– quella magica, menzionata dai Nani, di cui abbiamo appena parlato.

I nani, d’altronde, sono un popolo in perfetta sintonia con la natura. Tutta Green Bit, comprese quelle piante enormi che abbiamo visto, era opera loro. Non a caso erano stati impiegati da Doflamingo nella produzione di Smiles.

Allora, forse, non è tanto fuorviante cominciare a pensare che anche i Mink, essendo per metà animali, e dunque essendo a stretto contatto con la natura, possano avere, in virtù di quanto detto sull’origine persiana del termine “magia”, un collegamento con la stessa, che passi proprio attraverso un qualche utilizzo dei frutti del Diavolo, o qualcosa di equivalente.

Gli Anyoto e le segrete congreghe d’Africa

AnyotoGli Anyoto sono una fra le più tristemente famose società segrete del Congo, con una lunga e caratteristica tradizione rituale a stampo magico. Noti nella letteratura europea come “uomini-leopardo” per l’usanza degli adepti di coprirsi con una pelle di leopardo e di lacerare il corpo delle vittime con le unghie di questo animale,  furono protagonisti di efferati delitti sia contro i bianchi che contro gli africani. Di congreghe simili ne esistono parecchie, come gli uomini-coccodrillo, gli uomini-leone, etc… e tutte ricavano il nome dall’animale totemico di cui si crede posseggano lo spirito. Da ciò discende fondamentalmente l’usanza di coprirsi con la pelle dello stesso.

Considerando che su Zo abbiamo i Mink (“visoni”), che però per qualche strano motivo sono anche uomini-cane, uomini-coniglio, ecc., è facile che Oda si sia ispirato anche alle sopracitate società segrete africane, che, oltre a far uso di rituali “magici”, si piazzano spesso all’intero di vere e proprie tribù… e ancora una volta facciamo centro se consideriamo che, sia i Mink viventi sull’elefante che i Nani di green bit, sono delle tribù.

La controparte terrestre degli Uomini-Pesce

arlong one pieceArlong, ai tempi, parlando con Zoro, sosteneva che l’Uomo-Pesce fosse il Re di tutte le creature viventi, parole che, come abbiamo capito con la saga degli Uomini-Pesce, non erano altro che vaneggiamenti dovuti a deduzioni del tutto errate e basate solo sulle differenze peculiari fra Uomini-Pesce e uomini. Lui difatti fu il primo a parlare di “razza superiore”, che, con riferimenti vagamente hitleriani, ritroviamo parafrasata in bocca alla Mink dello scorso capitolo, quando si rivolge al gruppo di uomini (Zoro, Law, e gli altri) come a dei “Mink inferiori”.

Gli Uomini-Pesce non erano il frutto di una mutazione genetica indotta da un frutto del Diavolo. In realtà ci sono stati presentati così, senza alcuna spiegazione. Dietro potrebbe esserci di tutto, come per i frutti del Diavolo stessi: dalla magia, alla scienza. Ma il punto è che i Mink sembrano allo stato attuale la loro controparte terrestre. Se gli Uomini-Pesce, infatti, sono uomini che hanno ereditato dagli animali marini determinate caratteristiche, i Mink sembrano uomini che hanno ereditato dagli animali terrestri altre caratteristiche, fra cui la pelliccia, i tratti deformi e… l’agilità.

Se ricordate, tutti gli Uomini-Pesce, al di là dell’aspetto, condividono il fatto di avere forza nettamente sovrumana. Per similitudine, visti i presupposti, potremmo ipotizzare che l’abilità principale dei Mink, sia proprio la velocità e l’agilità dei movimenti. Il che spiegherebbe come mai Zoro, pur prevedendo l’entrata in scena della ragazza, sia stato preso in contropiede. Apparentemente la coniglia riesce a fluttuare in aria, ma non escludo che sia solo il retaggio di un’agilità incredibilmente elevata, una sorta di stadio superiore dello Skywalk di Sanji.

Conclusioni

Riassumendo abbiamo:

  • Un’isola di nome Zo, che anagrammato ci dà “Oz”, come la famosa opera e il famoso mago;
  • Svariati riferimenti alla Persia, patria per antonomasia dei primi “maghi”.
  • Tribù e società segrete dell’Africa che adoperano la magia rivestendosi delle pelli di particolari animali totemici, da cui prendono anche il nome, come gli uomini-leopardo, gli uomini-leone, gli uomini-coccodrillo e così via.
  • Nette similitudini con gli Uomini-Pesce.

Fatto tesoro di queste analogie e riferimenti veniamo al dunque:

  1. È possibile che su Zo si faccia uso di qualche forma di magia? (intesa nel senso più ampio e generico del termine);
  2. È possibile che sia proprio questo il motivo che ha spinto tre samurai del paese di Wano, Kin’emon, Kanjuro e Raizo a viaggiare verso l’isola di Zo con Momonosuke?
  3. È possibile che sia questo il motivo per cui gli scagnozzi di Kaido si trovano già sull’isola, alla ricerca di Raizo e della Mink vista nel 795?

Se la risposta fosse “sì”, potremmo aspettarci veramente di tutto.

Ciò che mi preme capire però è: perché avrebbero scelto di auto-confinarsi ai margini della società? Perché evitare ogni contatto con gli umani?

Viste le similitudini, non posso fare a meno di pensare che dietro ci sia una discriminazione e una serie di abusi equivalenti a quelli visti per gli Uomini-Pesce.

A questo punto, l’intuito mi suggerisce che in questa saga, che sa tanto di “ancestrale” vista la sua antichità, potremmo scoprire Uranus… anche perché, se ci pensate, le saghe a cui sembra somigliare di più sono proprio: Skypiea (avventura in un’isola fra le nuvole, rovine, etc..) dove fu citata Poseidon, e l’isola degli Uomini-Pesce, dove questa aveva ubicazione.

Chissà, chissà. Io voglio crederci!

Fatemi sapere la vostra!

Alla prossima!

Ray

2 thoughts on “Saga di Zo: la storia di un popolo “magico” ?

  1. Buona analisi, seppur breve! Mi ha colpito in particolare la tribù africana degli Anyoto e penso che questa tua supposizione circa l’eventuale ispirazione di Oda, possa trovar pseudo conferma dal fatto che nell’ultimo capitolo (l’805) si vedano proprio dei segni di artigli sui muri delle abitazioni!

    Su tribù-magia-totemismo dovrei avere delle notizie (forse) interessanti in campo antropologico.

    1. Mi son fatto perdonare con la Xray ? XD
      Comunque se hai info, dimmi pure, son tutto orecchie.

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